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In questo articolo parliamo di…
- Il brand value rappresenta il valore monetario intrinseco di un marchio, distinto dalla brand equity che riguarda la percezione del consumatore. Quantifica finanziariamente quanto vale un marchio sul mercato, come se fosse un asset da acquistare, offrendo una misura tangibile della sua forza economica e del suo potenziale di generare reddito futuro.
- Un brand value elevato è un motore strategico fondamentale per le aziende. Consente di giustificare prezzi premium, distinguersi nettamente dalla concorrenza e costruire una solida base di clienti fedeli. Marchi forti come Apple dimostrano come un alto valore possa tradursi in margini di profitto superiori e resilienza economica.
- Diversi fattori influenzano il brand value, tra cui notorietà, qualità percepita e fedeltà. Strategie mirate come il marketing emozionale e l’uso ponderato di regali aziendali personalizzati possono rafforzare significativamente il legame emotivo con il pubblico, contribuendo attivamente alla crescita del valore del marchio nel lungo termine.
A differenza della brand equity, legata alla percezione del consumatore, il brand value ha un impatto diretto sulla capacità dell’azienda di generare reddito, giustificare prezzi premium e consolidare la fedeltà dei clienti
Nel mondo del marketing e della finanza aziendale, pochi concetti sono tanto discussi quanto difficili da afferrare come il “valore del marchio”.
Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di brand value?
Spesso confuso con la sua controparte più immateriale, la brand equity, il brand value ha una connotazione ben precisa e profondamente legata alla salute economica di un’impresa.
Comprendere questa metrica è il primo passo per poterla coltivare e sfruttare strategicamente.
Immergiamoci quindi nella sua definizione per coglierne l’essenza e tutte le implicazioni pratiche.
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Cos’è il brand value e perché è diverso dalla brand equity
Il “brand value” rappresenta, in termini concreti, il valore monetario netto attribuibile a un marchio.
Immaginiamo che un’azienda voglia acquistare un marchio esistente: il brand value è, in sostanza, il prezzo che sarebbe disposta a pagare per acquisirne i diritti, separatamente dagli altri asset aziendali.
Si tratta quindi di una valutazione finanziaria, un numero che compare nei bilanci e nelle trattative di fusione o acquisizione.
È qui che risiede la differenza fondamentale con la “brand equity”: mentre quest’ultima riguarda la sfera della percezione, della reputazione, della notorietà e delle associazioni emotive che i consumatori hanno verso un marchio – potremmo vederla come il suo “ritratto emotivo” – il brand value ne è la “fotografia finanziaria”.
L’equity costruisce le fondamenta percettive su cui il value può crescere, ma è quest’ultimo a quantificare la forza economica tangibile del brand sul mercato.
Comprendere questa distinzione, come si può ben capire, è fondamentale. Ma perché questo valore monetario è così rilevante nel panorama competitivo odierno?
Perché il valore del brand è un vantaggio competitivo nelle strategie di marketing
Avere un brand value elevato non è semplicemente una questione di prestigio; è un potente vantaggio competitivo con implicazioni dirette sul conto economico.
Innanzitutto, un marchio forte e riconosciuto permette all’azienda di differenziarsi nettamente dai concorrenti, anche in mercati affollati.
Questa differenziazione si traduce spesso nella capacità di applicare “prezzi premium”. Come evidenziato da analisi come quelle di Think with Google, i marchi con un forte valore possono giustificare prezzi significativamente più alti – talvolta fino al doppio – rispetto a concorrenti più deboli, senza necessariamente perdere quote di mercato.
Un esempio su tutti: siamo sicuri che il maggior prezzo dei dispositivi Apple rispetto alla concorrenza sia interamente giustificato dalle sue caratteristiche tecniche?
Inoltre, un brand value solido è intrinsecamente legato alla fedeltà dei clienti. I consumatori si fidano dei marchi che conoscono e apprezzano, e sono più propensi a rimanere fedeli nel tempo, garantendo flussi di ricavi più stabili.
Esempi lampanti sono sotto gli occhi di tutti: torniamo ad Apple, che con un brand value stimato nel 2024 a circa 1,02 trilioni di dollari, riesce a mantenere margini di profitto elevati proprio grazie alla forza del suo marchio. Anche Nike, pur con una leggera flessione nel valore del brand (valutato poco meno di 30 miliardi di dollari nel 2024), continua a investire massicciamente (4 miliardi di dollari in promozione nel 2023) per sostenere la percezione e la desiderabilità del marchio, consapevole del suo impatto, come rilevato da Statista.
In sintesi, un alto brand value attira e trattiene clienti disposti a pagare di più, basandosi su fiducia e qualità percepita.
Data la sua importanza strategica, come possono le aziende stimare concretamente questo valore?
Come si calcola il brand value?
Quantificare il valore di un asset intangibile come un marchio non è un’operazione banale, trattandosi di un asset intangibile, ma esistono diverse metodologie consolidate che gli analisti finanziari e le società di consulenza utilizzano.
Se vuoi sapere come calcolare il valore di un marchio devi sapere che gli approcci principali sono tre e sono basati sui costi, sul mercato e sul reddito. Si passa dal costo per ricreare un marchio da zero, al confronto con transazioni simili sul mercato, fino all’analisi dei flussi di cassa futuri.
Ma quali sono gli elementi concreti che, giorno dopo giorno, costruiscono o erodono questo prezioso capitale?
Come aumentare il valore del marchio: strategie di marketing e fattori determinanti
Il valore di un marchio non si costruisce per caso: è il risultato di sforzi continui e strategie mirate. Diversi fattori chiave contribuiscono alla sua crescita (o al suo declino).
La notorietà del marchio (brand awareness) è fondamentale: più un marchio è conosciuto, maggiore è il suo potenziale valore.
La qualità percepita dei prodotti o servizi è altrettanto indispensabile, poiché costruisce fiducia e reputazione.
I consumatori tendono a restare fedeli a marchi che associano a standard qualitativi elevati, il che può tradursi in una maggiore quota di mercato e in una crescita sostenibile nel tempo.
La fedeltà dei clienti (customer loyalty) garantisce ricavi ricorrenti e un passaparola positivo.
Un elevato livello di fedeltà indica una forte relazione tra il marchio e i suoi clienti, spesso risultato di esperienze positive e di un valore percepito costante.
Infine, le associazioni di marca – i valori, le emozioni e le immagini che il pubblico collega al brand – rivestono un ruolo determinante. Questi elementi influenzano profondamente la percezione del marchio e possono differenziarlo dai concorrenti, creando un’identità unica nella mente dei consumatori.
E qui dobbiamo sottolineare l’importanza dei regali aziendali.
Leggi anche: Commoditizzazione: il rischio nascosto che minaccia il tuo brand (e come evitarlo)
Regali aziendali e box esperienziali: strumenti emozionali per rafforzare il brand value
Le aziende possono adottare strategie proattive per rafforzare il legame con il proprio pubblico, come il marketing emozionale.
Un esempio spesso sottovalutato, ma che a molte imprese sta dando ottimi risultati, è l’uso strategico di regali aziendali personalizzati. Non si tratta di semplici gadget, ma di strumenti capaci di evocare emozioni positive, creare ricordi e rafforzare la relazione.
Le box esperienziali, come regali aziendali, superano i gadget tradizionali offrendo un’esperienza su misura.
Costruire una box attorno agli interessi specifici del cliente, che sia, ad esempio, l’arte del grilling, la passione per il caffè d’autore o il piacere del relax, questo approccio comunica un’attenzione profonda e personale.
Questo approccio “sartoriale” fa sentire il destinatario veramente compreso e valorizzato, andando oltre la semplice visibilità del marchio.
Mentre un gadget standard offre una presenza costante ma potenzialmente passiva, una box curata crea un momento “wow”, un’esperienza di unboxing che genera un’emozione più intensa e memorabile, legando quel sentimento al brand.
Inoltre, selezionando articoli che riflettono i valori aziendali – come prodotti eco-friendly per un’azienda green – si comunica autenticità e coerenza.
Integrare queste tattiche emozionali nelle strategie di marketing può quindi contribuire significativamente a consolidare e accrescere il brand value nel tempo.
Cos’è il brand value: domande frequenti
Cosa è il brand value?
Il brand value, o valore del marchio, rappresenta il valore complessivo percepito di un brand da parte dei consumatori, degli investitori e del mercato in generale. Non si tratta solo di numeri, ma dell’impatto che il marchio ha sul comportamento delle persone. Un brand con un alto valore è in grado di influenzare positivamente le decisioni d’acquisto, attirare talenti e costruire relazioni durature con i clienti.
Perché un brand value elevato è un vantaggio competitivo?
Un brand value alto consente a un’azienda di distinguersi dalla concorrenza e applicare prezzi premium senza perdere clienti. I consumatori percepiscono più valore nei marchi forti, sono disposti a spendere di più e tendono a essere più fedeli. Inoltre, un marchio solido trasmette fiducia, genera ricavi stabili e resiste meglio alle crisi. Per questi motivi, il brand value diventa una leva strategica fondamentale nel panorama competitivo attuale.
Come si può aumentare il valore di un marchio?
Il valore di un brand cresce grazie a elementi come notorietà, qualità percepita e fedeltà del cliente. Strategie come il marketing emozionale o l’uso di regali aziendali personalizzati aiutano a creare un legame emotivo forte col pubblico. Le esperienze memorabili rafforzano la percezione positiva del marchio, rendendolo più desiderabile. Questo investimento relazionale si traduce, nel tempo, in un valore economico più alto e in una maggiore competitività.