Come capire il vantaggio competitivo aziendale e sfruttarlo a proprio favore

Come capire vantaggio competitivo aziendale | QuBox

In questo articolo parliamo di…

  • Il vantaggio competitivo non è un concetto astratto, ma l’insieme concreto di risorse, capacità o caratteristiche uniche che permettono a un’impresa di superare i concorrenti e creare valore distintivo per i clienti. Identificarlo correttamente è il primo passo per costruire una strategia solida, capace di garantire maggiore quota di mercato, fidelizzazione della clientela e una redditività superiore nel lungo periodo.
  • Esistono strade maestre per costruire un vantaggio competitivo, come la leadership di costo (efficienza e prezzi bassi), la differenziazione (unicità dell’offerta) o la focalizzazione su una nicchia specifica. Comprendere queste strategie generiche, teorizzate da Michael Porter, aiuta le aziende a orientare le proprie scelte, selezionando l’approccio più coerente con le proprie risorse e il mercato di riferimento.
  • Per passare dalla teoria alla pratica, è essenziale utilizzare strumenti analitici come l’analisi della Catena del Valore e il modello VRIO (Valore, Rarità, Imitabilità, Organizzazione). Questi metodi, uniti a un’attenta analisi dei concorrenti, permettono di individuare con precisione i propri punti di forza sostenibili e di definire azioni mirate, dall’innovazione continua fino all’uso strategico di tattiche come i regali aziendali personalizzati.

Comprendere i meccanismi che generano valore unico per il cliente consente di orientare in modo strategico le scelte aziendali, adattandosi con efficacia a contesti competitivi in continua evoluzione

La domanda che chiunque faccia impresa ogni giorno si pone è probabilmente: “Come posso distinguermi dai miei concorrenti?” Specie in un’area commerciale che è sempre più satura, affollata e competitiva.

Ogni azienda, grande o piccola che sia, possiede o può sviluppare un “qualcosa” che la rende preferibile agli occhi dei suoi clienti rispetto ai concorrenti.

Questo “qualcosa” è il vantaggio competitivo: il motore silenzioso che alimenta la crescita, la redditività e la sopravvivenza stessa nel mercato.

Capire cosa rende unica un’impresa e come trasformare questa unicità in un valore tangibile per il cliente è la sfida centrale per ogni imprenditore e manager.

Ma come si fa a identificare questo elemento cruciale e, soprattutto, a sfruttarlo efficacemente?

Il percorso inizia con una chiara comprensione di cosa sia realmente il vantaggio competitivo e delle forme che può assumere, ponendo le basi per una strategia consapevole.

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Cos’è il vantaggio competitivo e perché è fondamentale per ogni azienda

Il vantaggio competitivo, in essenza, rappresenta ciò che un’azienda fa meglio dei suoi rivali, consentendole di attrarre e mantenere clienti generando profitti superiori alla media del settore.

Non si tratta necessariamente di avere il prodotto più rivoluzionario, ma può risiedere in processi più efficienti, un marchio più forte, un servizio clienti eccezionale o una profonda conoscenza di un segmento di mercato.

Secondo il celebre economista Michael Porter, esistono tre strategie fondamentali attraverso cui un’impresa può raggiungere questo status privilegiato.

La prima è la leadership di costo, che consiste nell’offrire prodotti o servizi simili a quelli dei concorrenti, ma a un prezzo inferiore, grazie a una struttura dei costi ottimizzata.

La seconda è la differenziazione, ovvero creare un’offerta percepita come unica nel settore, che giustifichi un prezzo premium.

Infine, la terza è la focalizzazione, che implica concentrarsi su un segmento di mercato ristretto (una nicchia), servendolo meglio di quanto possano fare i concorrenti più generalisti, sia attraverso costi inferiori (focus sul costo) sia attraverso un’offerta differenziata (focus sulla differenziazione).

La scelta della strategia più adatta dipende dalle risorse interne e dal contesto competitivo.

Ma come può un’impresa, concretamente, identificare quale di queste strade percorrere o quali risorse uniche possiede?

Esistono strumenti analitici specifici che aiutano a fare luce su questo aspetto cruciale.

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Le tre strategie di Porter per ottenere un vantaggio competitivo solido

Per passare da una comprensione teorica a un’analisi concreta del proprio potenziale competitivo, le aziende dispongono di diversi approcci metodologici. Uno strumento fondamentale è l’ “Analisi della catena del valore“, anch’essa introdotta da Porter.

Questo modello scompone le attività aziendali in attività primarie (logistica in entrata, produzione, logistica in uscita, marketing e vendite, servizi post-vendita) e attività di supporto (infrastruttura aziendale, gestione delle risorse umane, sviluppo tecnologico, approvvigionamenti).

Analizzando ogni passaggio, è possibile identificare dove si crea valore per il cliente e dove si possono ottenere efficienze o elementi di unicità.

Negli ultimi anni ha acquisito sempre maggiore interesse il metodo VRIO.

Questo acronimo sta per “Valore” (la risorsa aiuta a sfruttare opportunità o neutralizzare minacce?), “Rarità” (quanti concorrenti possiedono questa risorsa?), “Imitabilità” (è costoso o difficile per i concorrenti copiarla?) e “Organizzazione” (l’azienda è strutturata per sfruttare appieno questa risorsa?).

Solo le risorse che soddisfano tutti e quattro i criteri possono generare un vantaggio competitivo sostenibile.

Infine, è imprescindibile un’attenta analisi dei concorrenti: capire le loro strategie, i punti di forza, le debolezze e le performance aiuta a posizionarsi strategicamente e a individuare spazi di manovra per differenziarsi.

Una volta mappati i propri punti di forza e le dinamiche competitive, il passo successivo è tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, implementando strategie mirate per rafforzare e capitalizzare il vantaggio individuato.

L’esempio di Starbucks

Facciamo un esempio per rendere questo metodo più chiaro e intuitivo.

Immaginiamo di voler valutare la forte immagine di marca di Starbucks e l’esperienza che offre ai clienti (il concetto di “terzo luogo” tra casa e lavoro, l’atmosfera, la personalizzazione delle bevande):

  • valore: la reputazione e l’esperienza offerta da Starbucks aggiungono valore? Sì. Permettono a Starbucks di applicare prezzi premium rispetto a molti concorrenti, attraggono clienti che cercano un ambiente specifico e non solo un caffè (sfruttano l’opportunità del bisogno di socialità/relax) e la differenziano nettamente da alternative più economiche o veloci (neutralizzano la minaccia della concorrenza sul prezzo);
  • rarità: questa combinazione di brand globale riconosciuto e esperienza coerente è rara? Sì. Sebbene esistano molte caffetterie, poche hanno raggiunto la scala globale, la riconoscibilità del marchio e la capacità di replicare un’esperienza simile in migliaia di punti vendita nel mondo come ha fatto Starbucks;
  • imitabilità: è costoso o difficile per i concorrenti imitare questa brand reputation ed esperienza? Sì. Costruire un brand di questa portata richiede decenni, investimenti enormi in marketing e attività operative. Replicare l’atmosfera, la formazione del personale (“barista”) e la coerenza su scala globale è estremamente complesso e costoso. Altri possono creare belle caffetterie, ma imitare l’identità di Starbucks è difficile;
  • organizzazione: Starbucks è organizzata per sfruttare questa risorsa? Sì. Tutta la struttura aziendale, dal marketing alla selezione delle location, dal design dei negozi alla formazione del personale e alla gestione della catena di approvvigionamento (per garantire consistenza), è focalizzata sul sostenere e capitalizzare su questa brand experience.
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Dal vantaggio competitivo all’azione: come trasformare la teoria in strategia operativa

Avere identificato un vantaggio competitivo è solo il primo passo: il vero lavoro consiste nel mantenerlo e sfruttarlo nel tempo. Questo richiede un impegno costante su più fronti.

Per restare competitiva, un’azienda deve puntare sull’innovazione continua, investendo in ricerca e sviluppo per migliorare ciò che offre e come lo offre. Allo stesso tempo, è importante proteggere le risorse strategiche come brevetti, marchi, tecnologie e competenze, in modo da rendere più difficile l’imitazione da parte dei concorrenti.

Infine, è fondamentale sapersi adattare ai cambiamenti del mercato, osservando da vicino tendenze, bisogni dei clienti e azioni della concorrenza, così da poter intervenire tempestivamente sulla propria strategia.

Abbiamo già visto Starbucks, che ha costruito un vantaggio basato sulla differenziazione attraverso l’esperienza offerta nei suoi locali e una catena del valore ottimizzata, dalla selezione del caffè alla tostatura interna.

Oppure pensiamo ad Amazon, il cui vantaggio si basa su una logistica impeccabile, un’ampia selezione di prodotti e un’ossessione per l’esperienza cliente.

Torneremo su questo argomento con un articolo dedicato.

Oltre a queste strategie di ampio respiro, esistono tattiche più specifiche e tangibili che possono contribuire a rafforzare la percezione del valore e la fedeltà, come l’uso mirato dei regali aziendali.

Leggi anche: Brand value: cos’è e come incide sulla percezione del mercato

Regali aziendali personalizzati: una tattica efficace per rafforzare il vantaggio competitivo

Spesso considerati un dettaglio secondario, i regali aziendali possono invece trasformarsi in un potente strumento strategico per consolidare il vantaggio competitivo, specialmente se inseriti in una logica di differenziazione e costruzione di relazioni.

Le statistiche confermano l’efficacia di questo strumento: secondo la Promotional Products Association International (PPAI), l’82% dei destinatari sviluppa una percezione più favorevole del marchio dopo aver ricevuto un prodotto promozionale.

Non solo, ma come rilevato dall’Advertising Specialty Institute (ASI), questi oggetti vengono spesso conservati e utilizzati a lungo, garantendo un’esposizione prolungata del brand.

Pensiamo a quanto possa essere incisivo un regalo che rispecchia i valori aziendali: un’impresa focalizzata sulla sostenibilità potrebbe donare prodotti ecosostenibili e artigianali, rendendo tangibile il proprio posizionamento.

Sempre il PPAI sottolinea, inoltre, come in un mercato dove i clienti sotto i 55 anni preferiscono i prodotti promozionali ad altre forme pubblicitarie e 7 su 10 desidererebbero riceverne di più, investire in regali aziendali personalizzati di qualità non è una spesa, ma un investimento mirato a creare un vantaggio relazionale difficile da imitare, contribuendo così in modo significativo a un vantaggio competitivo duraturo.

Quando un regalo è scelto con cura, personalizzato sugli interessi, le passioni o le esigenze specifiche del ricevente (che sia un cliente, un partner o un dipendente), trascende il suo valore materiale per diventare un gesto di attenzione e apprezzamento genuino.

Questo approccio personalizzato rafforza il legame emotivo con il brand e migliora la percezione complessiva dell’azienda.

Come capire il vantaggio competitivo aziendale: domande frequenti

Che cos’è il vantaggio competitivo e perché è importante per un’azienda?

Il vantaggio competitivo rappresenta ciò che un’azienda fa meglio dei suoi concorrenti e che le consente di attrarre e mantenere clienti generando profitti superiori alla media. Può risiedere in processi più efficienti, un brand più forte, un servizio clienti eccellente o una profonda conoscenza di un segmento di mercato. Capirlo è fondamentale per costruire strategie solide e sostenibili, capaci di garantire crescita e redditività nel lungo periodo. Non è qualcosa di astratto, ma una leva strategica concreta su cui ogni impresa dovrebbe riflettere.

Quali sono le principali strategie per ottenere un vantaggio competitivo?

Secondo Michael Porter, esistono tre strategie fondamentali: leadership di costo, differenziazione e focalizzazione. La leadership di costo si basa sull’efficienza per offrire prezzi inferiori rispetto alla concorrenza. La differenziazione consiste invece nel proporre un’offerta percepita come unica, giustificando un prezzo più alto. Infine, la focalizzazione prevede di concentrarsi su un segmento ristretto di mercato, servendolo meglio dei concorrenti generalisti. Ogni strategia ha senso solo se ben allineata con le risorse interne dell’azienda e con il contesto competitivo.

Domanda 3: Quali strumenti possono aiutare a identificare il proprio vantaggio competitivo?

Due strumenti molto utili sono l’analisi della Catena del Valore e il modello VRIO. La Catena del Valore permette di esaminare le attività aziendali per capire dove si crea valore per il cliente. Il modello VRIO, invece, valuta ogni risorsa in base a quattro criteri: valore, rarità, imitabilità e organizzazione. Solo se tutti e quattro sono soddisfatti, la risorsa può generare un vantaggio competitivo sostenibile.
Un altro passo importante è l’analisi della concorrenza, per trovare margini di differenziazione efficaci.